Scrive Carlo Maria Martini:
«Il cuore umano - il tuo, il mio, di tutti - è più ricco di quanto possa apparire; è più sensibile di quanto si possa immaginare; è generatore di energie insperate; è miniera di potenzialità spesso poco conosciute o soffocate dalla poca stima di se stessi, dalla frustrante convinzione che “tanto è impossibile cambiare qualcosa... tanto io non ce la faccio!” Prova a interrogarti sulle verità che stanno nel più profondo di te. Non esitare a porti domande fondamentali. Ascoltati nel profondo. È un tuo diritto interrogarti per conoscerti nelle tue luci e nelle tue ombre, per sapere da dove vieni, dove stai andando, che senso ha la tua vita. Non rifiutarti di pensare, ragionare, riflettere: temi piuttosto chi volesse soffocare questa tua capacità. Nel silenzio di qualche momento cruciale sentiti voluto bene da Dio e cerca di conoscere Gesù. Quando lo conoscerai lo sentirai vicino, amico, vivo. E quando farai l’esperienza di far sbocciare un sorriso, accendere una speranza nella vita degli altri, t’accorgerai che anche nella tua vita ci sarà più luce, più senso, più gioia».
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Vi è mai capitato di avere un problema, un grosso problema esistenziale, e di non sapere con chi parlare, con chi confidarvi, con chi sfogarvi, nella speranza di trovare ascolto, empatia, comprensione? Sicuramente sì: nella vita di tutti ci sono i momenti di crisi, dovuti a difficoltà specifiche e a traumi legati alla ‘fragilità’ dell’esistenza (lutti, malattie, incidenti, fallimenti, separazioni, cambiamenti di lavoro o di casa), o a ‘naturali’ passaggi esistenziali (sono le crisi ‘evolutive’, inerenti processi di crescita, dalla pubertà, alla relazione di coppia, alla nascita di un figlio, alla menopausa), durante i quali ci sembra di non farcela e abbiamo soprattutto bisogno di aiuto amorevole, più che di consigli...se senti di aver bisogno di aiuto, se ti sembra di non farcela, se la vita ti sembra dura da afforontare...allora ti aspetto allo spazio "SE VUOI"!!
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SPAZIO "SE VUOI"
un luogo riservato PER TE dove essere accolto, ascoltato
e accompagnato nel tuo cammino di crescita
Vi è mai capitato di avere un problema, un grosso problema esistenziale, e di non sapere con chi parlare, con chi confidarvi, con chi sfogarvi, nella speranza di trovare ascolto, empatia, comprensione? Sicuramente sì: nella vita di tutti ci sono i momenti di crisi, dovuti a difficoltà specifiche e a traumi legati alla ‘fragilità’ dell’esistenza (lutti, malattie, incidenti, fallimenti, separazioni, cambiamenti di lavoro o di casa), o a ‘naturali’ passaggi esistenziali (sono le crisi ‘evolutive’, inerenti processi di crescita, dalla pubertà, alla relazione di coppia, alla nascita di un figlio, alla menopausa), durante i quali ci sembra di non farcela e abbiamo soprattutto bisogno di aiuto amorevole, più che di consigli...se senti di aver bisogno di aiuto, se ti sembra di non farcela, se la vita ti sembra dura da afforontare...allora ti aspetto allo spazio "SE VUOI"!!
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Carlo Maria Martini ai giovani:
"Non abbiate paura di essere i santi del terzo millennio!
Vi chiedo di non lasciar cadere questa coraggiosa parola profetica, che è anche il segreto della vostra felicità. Il desiderio di essere felici è il sogno e il progetto più grande che portate nel cuore. Il Papa Giovanni Paolo II ve lo ha detto a TorVergata: «È Gesù che cercate quando sognate la felicità»; per questo voi, sentinelledel mattino, volete che la vostra libertà sia orientata secondo il progetto misterioso e affascinante che Dio ha su ciascuno di voi. Abbiate il coraggio di attraversare le città. Passate tra le folle nel nome di Gesù, andate diritto per la via dell’obbedienza della fede, qualcuno di inaspettato vi attende, vi farà entrare nella sua casa e darete gioia alla sua e alla vostra vita. Le nostre città hanno bisogno di voi, non abbiate un’idea della fede troppo intimistica, Gesù parlava per le strade, entrava nelle case, non faceva differenze,
sapeva meravigliare, era discreto e deciso. Al suo passaggio saliva la lode a Dio perché annunciava
l’evangelo. Non rinchiudetevi mai, la Chiesa è aperta al mondo. A tutti voi, guardando in particolare alle generazioni nuove, vorrei affidare tre
consegne decisive: sono le stesse che l’evangelista Luca ha affidato alla comunità cristiana attraverso la pagina di Zaccheo. Questa solida tradizione vi accompagni, alimenti la vostra vita e sia l’anima del vostro futuro.
a. Abbiate la forza di cercare Gesù. Qualcosa attirava irresistibilmente Zaccheo
verso di lui; tuttavia qualcosa lo faceva sentire molto distante da lui. A volte ci
sentiamo piccoli, non ci sentiamo all’altezza delle situazioni, spesso siamo in
pochi. È necessario salire sull’albero, ascoltare la Parola del Signore, ricevere il
suo invito ed entrare in un rapporto singolare con lui. Siate contenti di essere
cristiani; chi si lascia raggiungere dal Signore è contento. Sostenete il primato
della Parola e custodite la Bibbia nel cuore, ve la affido come il dono più bello:
entrate con fiducia e con amore nel terzo millennio e portate questa preziosa
eredità. Domandate il dono della preghiera per poter vedere Gesù, perché essa è
luogo della comunione intima con Dio e fonte della gioia che ogni giovane è
chiamato a dire con la propria vita. I sacramenti dell’Eucaristia e della
Riconciliazione siano il sostegno della vostra fede.
b. Costruite esperienze di vita fraterna secondo la tradizione più vera delle nostre
comunità. La Parola di Dio per essere ascoltata ha bisogno di un contesto
comunitario, e l’Eucaristia ha bisogno di una mensa intorno alla quale
condividere la vita. Siate accoglienti, aprite le vostre relazioni, i vostri rapporti
umani. Imparate a salutare, a stabilire nuove amicizie, ad allargare il numero dei
conoscenti e degli amici. Abbiate la gioia di una casa comune: una domus
ecclesiae. Il Signore vuole che il vostro amore sia singolare, fedele, capace del
dono grandissimo di voi stessi, corpo e anima, nella singolarità di ogni vocazione.
Amate il matrimonio e tenete alta la considerazione della verginità cristiana:
entrambi sono segni dell’amore di Dio che non abbandona mai il suo popolo.
Considerate l’amore un’autentica vocazione da ricercare, con profondo
discernimento e con evangelico coraggio. Amate la castità che è forza interiore e
capacità di attesa, signoria su se stessi e preambolo di fecondità.
verso di lui; tuttavia qualcosa lo faceva sentire molto distante da lui. A volte ci
sentiamo piccoli, non ci sentiamo all’altezza delle situazioni, spesso siamo in
pochi. È necessario salire sull’albero, ascoltare la Parola del Signore, ricevere il
suo invito ed entrare in un rapporto singolare con lui. Siate contenti di essere
cristiani; chi si lascia raggiungere dal Signore è contento. Sostenete il primato
della Parola e custodite la Bibbia nel cuore, ve la affido come il dono più bello:
entrate con fiducia e con amore nel terzo millennio e portate questa preziosa
eredità. Domandate il dono della preghiera per poter vedere Gesù, perché essa è
luogo della comunione intima con Dio e fonte della gioia che ogni giovane è
chiamato a dire con la propria vita. I sacramenti dell’Eucaristia e della
Riconciliazione siano il sostegno della vostra fede.
b. Costruite esperienze di vita fraterna secondo la tradizione più vera delle nostre
comunità. La Parola di Dio per essere ascoltata ha bisogno di un contesto
comunitario, e l’Eucaristia ha bisogno di una mensa intorno alla quale
condividere la vita. Siate accoglienti, aprite le vostre relazioni, i vostri rapporti
umani. Imparate a salutare, a stabilire nuove amicizie, ad allargare il numero dei
conoscenti e degli amici. Abbiate la gioia di una casa comune: una domus
ecclesiae. Il Signore vuole che il vostro amore sia singolare, fedele, capace del
dono grandissimo di voi stessi, corpo e anima, nella singolarità di ogni vocazione.
Amate il matrimonio e tenete alta la considerazione della verginità cristiana:
entrambi sono segni dell’amore di Dio che non abbandona mai il suo popolo.
Considerate l’amore un’autentica vocazione da ricercare, con profondo
discernimento e con evangelico coraggio. Amate la castità che è forza interiore e
capacità di attesa, signoria su se stessi e preambolo di fecondità.
Dedicate pensiero e volontà all’esplorazione di questi aspetti della vita, con rigore, con
capacità critica, con profonda onestà. Amate la Chiesa e in essa non vi sentirete
mai da soli. Possiate essere nella Chiesa adulti nella fede e partecipare in prima
persona a qualche ministero.
c. Restate vicino ai poveri, ai poveri di ogni categoria (poveri di pane, di affetto, di
cultura, di libertà, di salute…) mediante il rapporto personale e attraverso una
convinta dedizione alle istituzioni civili. Sappiate prendervi a cuore la dimensione
civile della vita, perché chi incontra Gesù sa evitare la frode e sa pagare di
persona in misura generosa. Siate vicini al soffrire e al dolore del mondo. Il
mistero del dolore e della morte esige una giusta collocazione nel quadro della vita
e delle sue espressioni. Lavorate per la pace, sapendo – come ha detto il Papa –
che non c’è pace senza giustizia e senza perdono. Attraversate la città
contemporanea con il desiderio di ascoltarla, di comprenderla, senza schemi
riduttivi e senza paure ingiustificate, sapendo che insieme è possibile conoscerla
nella sua varietà diversificata, nelle reti di amicizie e di incontri, nella
collaborazione tra i gruppi e le istituzioni. Favorite i rapporti tra persone che sono
diverse per storia, per provenienza, per formazione culturale e religiosa. Possiate
essere il fermento e i promotori di nuove «agorà» dove si possa dialogare anche tra
coloro che la pensano diversamente in una ricerca appassionata e comune.
(C.M. Martini, Attraversava la Città. Risposta al Sinodo dei giovani, Centro
Ambrosiano, Milano 2002)
mai da soli. Possiate essere nella Chiesa adulti nella fede e partecipare in prima
persona a qualche ministero.
c. Restate vicino ai poveri, ai poveri di ogni categoria (poveri di pane, di affetto, di
cultura, di libertà, di salute…) mediante il rapporto personale e attraverso una
convinta dedizione alle istituzioni civili. Sappiate prendervi a cuore la dimensione
civile della vita, perché chi incontra Gesù sa evitare la frode e sa pagare di
persona in misura generosa. Siate vicini al soffrire e al dolore del mondo. Il
mistero del dolore e della morte esige una giusta collocazione nel quadro della vita
e delle sue espressioni. Lavorate per la pace, sapendo – come ha detto il Papa –
che non c’è pace senza giustizia e senza perdono. Attraversate la città
contemporanea con il desiderio di ascoltarla, di comprenderla, senza schemi
riduttivi e senza paure ingiustificate, sapendo che insieme è possibile conoscerla
nella sua varietà diversificata, nelle reti di amicizie e di incontri, nella
collaborazione tra i gruppi e le istituzioni. Favorite i rapporti tra persone che sono
diverse per storia, per provenienza, per formazione culturale e religiosa. Possiate
essere il fermento e i promotori di nuove «agorà» dove si possa dialogare anche tra
coloro che la pensano diversamente in una ricerca appassionata e comune.
(C.M. Martini, Attraversava la Città. Risposta al Sinodo dei giovani, Centro
Ambrosiano, Milano 2002)
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